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“La Regola”


In Comelico e in Cadore esiste un’istituzione molto antica che si chiama “Regola”.

Le “Regole di comunione familiare” del Comelico sono la testimonianza del forte legame tra la comunità locale e il proprio territorio che si tramanda da oltre un millennio. Gestisce il patrimonio collettivo costituito da boschi, pascoli, praterie, malghe, che è inalienabile, indivisibile, inusucapibile. Ha preistoria e storia. Creata per motivi di sopravvivenza, solidarietà e difesa in zona montana.Le famiglie regoliere tramandano di padre in figlio le proprietà collettive di boschi e pascoli, insieme ai diritti di appartenenza alla Regola di Comunione Familiare, con lo scopo di preservare e migliorare la propria terra. I beni che derivano dalle attività legate al bosco e al pascolo rappresentano da sempre la principale fonte di sostentamento della comunità e sono amministrati con direttive approvate democraticamente dall’assemblea dei regolieri e contenute in antichi codici rurali detti “Laudi Statuti”. Ancora oggi, infatti, sono il punto di forza dell’offerta turistica delle Dolomiti Comelicesi, caratterizzata da contenuti ambientali e paesaggistici davvero unici. Le Regole di comunione familiare hanno saputo nel tempo adeguare la propria funzione e in questi anni hanno promosso numerose azioni di valorizzazione dell’ambiente indirizzate alla fruizione sostenibile del territorio. Le Regole di comunione familiare, che garantiscono una gestione armonica dei beni spontanei del territorio nel rispetto di tradizioni centenarie un tempo enti di diritto pubblico perché concorrevano direttamente al bilancio comunale, oggi sono diventate di diritto di privato e definite “Comunioni Familiari” a partire dalla legge 102/1971, che conferisce loro il titolo di azienda di diritto privato. È evidente che la considerazione del ruolo femminile ha sempre avuto scarsa attenzione: infatti, c’è sempre stata una tendenza all’esclusione delle donne anche, ma non solo, dall’attività regoliera. Non si deve dimenticare che questo antico diritto, pur nascendo dalle comunioni familiari, è sempre stato rappresentato dalla figura preminente dei maschi anziani, lasciando alle donne compiti di supplenza o di subentro temporaneo solo per le vedove con figli maschi minori. Tutto questo può non stupire, rientrando nella normale concezione storica della figura femminile. Pur però essendo cambiato il ruolo delle donne, gli statuti sono rimasti invariati. Tuttora le uniche donne considerate regoliere sono le vedove aventi figli di cui almeno uno maschio a carico e finché dura lo stato di vedovanza o finché un figlio maschio e convivente abbia raggiunto la maggiore età. Nel 2022 ci fu una svolta nelle elezioni tenutesi a Valle di San Pietro di Cadore la maggioranza ha votato per la prima volta una donna, Manuela Pradetto Bonvecchio, sarà chiamata a presiedere l’antichissimo istituto regoliero, che detiene la proprietà privata collettiva di un grande patrimonio ambientale. Il Comelico terra preziosa di conservazione e anche terra capace di imprevedibili scatti in avanti: finalmente un segnale netto di apertura alle donne che viene dall’assemblea dei regolieri.

Nell’area di Comelico sono ancora attive 16 Regole di comunione familiare cosi descritte:

Comune di Comelico Superiore: Regola di Padola – Regola di Dosoledo – Regola di Casamazzagno- Regola di Candide;

Comune di San Nicolo di Comelico: Regola di San Nicolo – Regola di Costa;

Comune di Danta di Cadore: Regola di Tutta Danta – Regola di Mezza Danta.

Comune di Santo Stefano di Cadore: Regola di Santo Stefano – Regola di Campolongo – Regola di Casada – Regola di Cotalissoio;

Comune di San Pietro di Cadore: Regola di San Pietro – Regola di Presenaio – Regola di Valle – Regola di Costalta.

Alberta

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