I Fantasmi veneti e la loro storia
Il Veneto è una terra ricca di fate e streghe, orchi e salbanèlli, anguàne e mazzariòi, e poi leggende che pullulano di santi e di mostri, e di storie di fantasmi e di luoghi misteriosi da scoprire; vicende amorose belle e drammatiche tanto da aver ispirato anche William Shakespeare, storie fantastiche dolci o tragiche frutto di oltre due millenni di trasmissione orale che diventano poi tradizione popolare. Tutto ciò ha come sfondo i vari paesaggi del Veneto, dalle Dolomiti ai fondali della laguna, dai sontuosi castelli alle ville meravigliose, dalle calli di Venezia ai boschi.
Ecco l’elenco di alcuni luoghi dove ci sono queste presenze misteriose che non trovano mai pace.
In provincia di Treviso:
Il Santuario di Santa Augusta a Vittorio Veneto: la leggenda di Santa Augusta è legata alla tragica storia di una giovane martire uccisa dal padre, re Matrucco, per essersi convertita al cristianesimo. Dopo terribili torture, tra cui l’essere bruciata viva e rotolata giù da una collina, fu infine decapitata. Il santuario fu costruito nel luogo in cui furono ritrovate le sue ossa. Secondo la tradizione, chi introduce la testa in un foro dietro l’altare può guarire dall’emicrania, e passando tra due colonne si può curare il mal di schiena.
Il Castello di Collalto: Il fantasma di Bianca, murata viva per amore, si dice infesti il castello. Il suo pianto si ode nelle notti di luna piena, quando la sua figura appare sui bastioni. La leggenda dice che il suo spirito è condannato a vagare per sempre, incapace di trovare pace. Il castello risale all’XI secolo e divenne un’importante roccaforte della famiglia Collalto, che esercitò grande influenza sulla regione durante il Medioevo.
Nella Chiesa di Santa Caterina a Treviso, si dice che lo spirito di una giovane monaca, morta misteriosamente, appaia durante la notte. La leggenda narra che la monaca fosse innamorata di un uomo, motivo per cui venne punita severamente. Alcuni affermano di averla vista inginocchiata davanti all’altare, pregando in silenzio con lacrime di dolore.
In Provincia di Venezia:
A Palazzo Contarini del Zaffo si racconta che una nobildonna tradita dal marito vaghi per le sale del palazzo durante le notti di tempesta. La sua figura appare tra le finestre e i vetri, e il suo lamento si unisce al rumore della pioggia. Costruito nel XV secolo, il palazzo fu un importante centro politico e culturale durante la Serenissima e ospitò numerosi nobili veneziani.
La “Malcontenta”, come è conosciuta Villa Foscari, prende il suo nome da una nobildonna che, secondo la leggenda, venne segregata nella villa per i suoi comportamenti scandalosi. Si dice che il suo spirito infelice vaghi ancora per le stanze, portando con sé un’aura di malinconia. Molti visitatori sostengono di sentire la sua presenza, avvertendo improvvisi cambiamenti di temperatura e rumori inspiegabili.
L’Isola di Poveglia nella laguna veneta, utilizzata come lazzaretto dal XIV secolo, divenne poi una struttura per malati mentali. È stata abbandonata negli anni ’60 ed è considerata uno dei luoghi più infestati del mondo. I fantasmi dei malati di peste e dei pazienti del manicomio sembrano infestare l’isola. Molti credono che l’isola sia una porta per l’aldilà, dove le anime tormentate non trovano pace.
In provincia di Padova:
Il Castello di Monselice è conosciuto per le sue antiche prigioni, dove si narra che prigionieri torturati non abbiano mai lasciato il castello. Di notte, si sentono passi e lamenti che riecheggiano tra le antiche mura. Molti visitatori raccontano di aver visto figure spettrali vagare nei corridoi, aumentando il fascino sinistro del castello.
Il Castello di Valbona con la sua pianta rettangolare, le torri esagonali e le mura merlate, è uno dei fortilizi meglio conservati del territorio euganeo. Risalente al Duecento, fu più volte distrutto e ricostruito, divenendo un baluardo difensivo sotto i Carraresi. Secondo la leggenda, il fantasma della figlia di Germano Ghibelli, signore del castello, vaga tra i merli in lacrime, dopo la sua tragica morte per amore non corrisposto. Oltre alla sua funzione militare, il castello fu per secoli un centro di commercio e amministrazione per la regione circostante.
La Basilica di Sant’Antonio è famosa per una curiosa leggenda: si dice che il diavolo abbia lasciato l’impronta di uno zoccolo su un mattone. Tuttavia, l’impronta somiglia più a una ciabatta. In realtà, si narra che furono i ciabattini padovani, che contribuirono a completare i lavori della basilica, a lasciare questo segno come simbolo del loro aiuto.
Il Castello di Torlonga anche conosciuto come la Torre Ezzelina, è legato alla storia di Ezzelino III da Romano, un crudele signore che terrorizzò la regione. Il suo spirito inquieto, così come quelli dei suoi prigionieri torturati, si dice infestino la torre. Costruito come torre di avvistamento, il castello fu parte di un complesso sistema difensivo durante il Medioevo.
In provincia di Verona:
A Villa del Bene sembra che un vecchio proprietario della villa, Benedetto del Bene, non sembra voler lasciare la sua dimora. Oggetti che si spostano da soli e apparizioni fugaci raccontano la presenza di un’anima irrequieta. Gli abitanti del luogo evitano la villa di notte, convinti della sua natura infestata. Si dice che il fantasma appaia nelle stanze della villa, disturbando la quiete notturna.
A Villa Fraccaroli si narra la tragica storia di una giovane serva assassinata che ha legato il suo spirito alla villa. Si manifestano suoni inspiegabili e apparizioni misteriose, rendendo Villa Fraccaroli una meta da brividi. La villa, costruita nel XIX secolo, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura nobiliare della campagna veronese e fu residenza di importanti famiglie dell’epoca.
Infine in provincia di Vicenza:
Al Fontanasso Dea Coa Longa: in una foresta oscura presso Fontanasso, si narra che il fantasma di una donna, conosciuta come la “Dea Coa Longa”, appaia con una lunga coda di serpente. La leggenda racconta che la dea protegga la zona e punisca coloro che si avventurano troppo in profondità. Questo luogo, un tempo parte di un antico bosco sacro, è ricco di storia e leggende legate a culti precristiani che hanno influenzato le tradizioni locali.
Alberta Bellussi
- 23 January 2025
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